I travagli dell'autore
Mi è capitato spesso leggendo un libro di riflettere su come le disgrazie dell'autore spesso producano dei veri e propri capolavori. È come se per scrivere qualcosa di grande ci fosse bisogno di soffrire. Mi sono sempre chiesto se è una condizione necessaria, sufficiente, o entrambe.
Probabilmente non è una condizione necessaria. Ci sono tanti grandi autori dalla vita felice e priva di grandi travagli, quindi possiamo dire che soffrire non è un elemento indispensabile dello scrivere bene.
In questi giorni ho visto, sulla mia pelle, che non è nemmeno una condizione sufficiente. Infatti nonostante una serie di piccoli e grandi guai in cui sono incorso in quest'ultimo periodo, non solo il livello qualitativo dei miei scritti non si è elevato, ma piuttosto è cessata del tutto o quasi la voglia di scrivere con costanza e dedizione. D'altra parte questo ha senso. Quando nella vita si affrontano guai e grattacapi sia il tempo che l'umore tendono a calare.
Quindi, essere supremo che diffondi la sfiga, sia tu un Dio o il caos primordiale, puoi cessare di inviarmene in quantità, ho fatto la prova e non mi sono trasformato in Foscolo. Grazie per l'aiuto, ma basta.
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