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giovedì 9 ottobre 2014

Impressioni di lettura: "Lavoro a mano armata" di Pierre Lemaitre

Una doverosa premessa. Sono arrivato a comprare questo libro spinto dalla segnalazione di un amico che indicava come buona lettura un altro romanzo dello stesso autore. Una volta su Amazon ho notato che era presente un'offerta su questo e considerando la sinossi interessante ho deciso di comprarlo.

Ma vediamo di parlare del libro. Purtroppo per voi mi serve fare un'ulteriore premessa: io ho quasi 55 anni e lavoro per una grande azienda, la quale probabilmente sta studiando modi per liquidare un tot dei suoi impiegati (quelli come me in particolare, i più costosi) il prima possibile, o magari pagarli di meno, o entrambi. Bene, cioè no, molto male, ma bene come premessa.

Il protagonista del romanzo è un signore della mia età, licenziato dalla sua azienda, che si arrangia con un lavoretto mentre cerca disperatamente di trovare un altro lavoro serio. Impresa improba, come potete immaginare, vista la crisi e l'età del nostro eroe. Che vi devo dire, basta per creare in me un certo feeling con questo personaggio, secondo voi? Il nostro amico si troverà a tentarle tutte pur di lavorare, fino al momento in cui si manifesterà, nonostante tutte le possibilità gli siano apparentemente contro, un'occasione d'oro di tornare sulla breccia. Occasione tuttavia che richiederà da parte del nostro protagonista tutta una serie di impegni e sacrifici notevoli.

Non vi tolgo il gusto di leggerlo, il nostro amico si troverà a scendere all'inferno pur di riuscire nel suo intento, con un paio di colpi di scena davvero gradevoli e un finale forse un po' scontato ma pieno di significato simbolico.

Una lettura  feroce che mi ha scosso in particolare nella parte iniziale, per poi sorprendermi e un pochino deludermi nel finale. Alla resa dei conti non posso che giudicare il romanzo molto positivamente e predispormi, se capita l'occasione (leggi sconto), alla lettura di altri lavori dell'autore. Uno dei libri più interessanti letti nell'ultimo periodo, lo ammetto!

Che cosa? Un indie? Eh no, questo qui no, anche io di tanto in tanto leggo roba pubblicata da editori anche di grosse dimensioni. Non sono mica razzista!

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