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mercoledì 12 novembre 2014

Impressioni di lettura: "Wormhole" di Serena M. Barbacetto



Con questo libro torno alla lettura del genere che forse prediligo sopra ogni altro, la fantascienza. Potrebbe sembrare una scelta perdente, me ne rendo conto, perché si tratta di un filone che non è certo conosciuto per la qualità delle opere. Ho sempre pensato però che proprio in questo genere si possano trovare alcune delle cose più belle che si possano leggere. Ma forse sono solo io che la vedo così. Non importa.

Confesso di aver avuto un problema nel leggere Wormhole: l'ho affrontato in un periodo in cui il tempo per la lettura era limitato e questo, che è deleterio per qualsiasi testo, lo è stato in maniera particolare per il libro di Serena. La sua lunghezza infatti, associata alla complessità del mondo che descrive, non si sposa bene con una lettura sbocconcellata come quella che ha caratterizzato questo ultimo mese. E per più di un mese in effetti si è protratta.

Detto questo, il libro non mi è dispiaciuto, anzi direi che la storia e i personaggi sono entrambi interessanti. Forse un po' lento in certe parti, che magari, anche considerando la lunghezza totale, si potevano snellire. Si coglie in tutto l'impianto del romanzo una tensione a trasmettere una visione direi quasi filosofica e spirituale, che tuttavia io non riesco a cogliere completamente, forse perché mi mancano riferimenti e basi sulle quali probabilmente l'autrice si è ispirata. Andando avanti nella lettura comunque la storia corre via sempre più fluida. Per il resto il romanzo contiene davvero carburante per tutti i motori: romanticismo, amore, avventura, qualche spruzzo di sesso, filosofia, scienza, spiritualità.

Devo ammettere di essere un po' refrattario alle letture molto lunghe, anche "Il Cardellino" della Tartt mi aveva un po' stressato, ma sono sicuro che ci saranno persone in grado di apprezzare anche questo aspetto e leggeranno con soddisfazione un romando di queste dimensioni.

Un giudizio sostanzialmente positivo quindi per Wormhole, libro che non sono affatto pentito di aver affrontato, e per il quale prevedo un futuro fatto di giudizi netti, fortemente positivi o negativi a seconda del lettore. Alcuni dei messaggi e dei concetti intorno ai quali Serena ha costruito questa storia, anzi questo mondo, probabilmente non arriveranno a tutti i lettori, ma non credo che dovrebbe essere un problema per l'autrice: quando si scrive non si ha mai la certezza di riuscire a raggiungere allo stesso modo tutti i lettori.

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