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mercoledì 22 luglio 2015

Impressioni di lettura: "La società degli spiriti" di Federica Soprani e Vittoria Corella


A volte è difficile spiegare perché qualcosa ci piace in maniera speciale. Nella lettura in modo particolare. Capita spesso di suggerire un libro ad altri, un testo che si ama in maniera smodata, per poi scoprire che nessuna delle emozioni e dei pensieri che questo ha suscitato in noi si sono ripetute nell'altra persona.

Tendo quindi ad essere molto prudente nel valutare entusiasticamente un libro. Cerco di misurare le parole per non suscitare aspettative esagerate, che magari potrebbero poi risultare deluse.

Ma cazzo questo racconto è fottutamente figo!

Mi piace tutto, la storia, lo stile con cui è raccontata, i personaggi, le ambientazioni. Lo confesso, sono anche un filino invidioso, vorrei tanto averlo scritto io. Ecco. L'ho detto e pensate quello che vi pare.

Di Federica avevo già letto un racconto, pubblicato insieme al mio nella raccolta Occhi di drago, e già in quello avevo scoperto uno stile che mi aveva conquistato. In questo trovo tutto quello che mi affascina. Sento certo la forte influenza della letteratura Doyleana, ma è un'influenza che ha prodotto frutti deliziosi e che non impedisce al racconto di essere totalmente originale. I personaggi in particolare mi hanno conquistato, ma anche l'ambientazione e l'idea, la trama e le sottigliezze che si possono trovare nella lettura.

Inutile fare altre chiacchiere, fatta salva l'avvertenza che ciò che appassiona me potrebbe non avere lo stesso effetto su di voi, questa serie di racconti di Federica Soprani e Vittoria Corella sono per me delle piccole gioie. Annoveratemi pure ufficialmente tra i fan!

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