venerdì 9 maggio 2014

Gratis è bello? Il costo degli e-book e la loro qualità

Da lettore ho sempre pensato che i libri costassero troppo. Questo principalmente perché il volume di libri che consumo, pur non enorme, è sempre stato tale da rendere piuttosto costosa questa mia passione.

Poi sono arrivati i negozi online, di cui sono stato naturalmente uno dei primi clienti. Tra offerte, sconti e campagne, il costo medio dei libri da me acquistati è drasticamente sceso.  E quando dico sceso intendo più che dimezzato. L'ultimo anno in cui ho comprato libri di carta con una certa persistenza è stato probabilmente il 2011. Se ci penso mi sembra un secolo fa, eppure sono passati solo tre anni.

Nel 2011 il mio negozio preferito per acquistare libri, rigorosamente di carta, era IBS. Spulciando la posta ho trovato una specie di riepilogo di spesa dell'epoca. Vi è scritto come dal primo di gennaio al 19 settembre di quell'anno il totale dei miei acquisti sul sito IBS assommasse a circa 126 euro. Considerando il prezzo medio dei libri che compravo, intorno a 5-6 euro, posso ipotizzare che si trattasse di qualcosa intorno a 20 libri. Che non era neanche male come spesa media. Naturalmente non erano gli unici libri che compravo, molti altri arrivavano in regalo o li prendevo dalle librerie "fisiche", anche se raramente, per il prezzo non concorrenziale.

Quindi, a settembre 2011, sono entrato nel mondo degli e-book. Non è difficile indovinare che la cosa ha coinciso con l'acquisto del mio Kindle, che ancora uso con soddisfazione. L'impatto sul volume e sul costo dei miei acquisti è stato drammatico. Nel 2012 i miei acquisti su IBS hanno sommato zero. Al contrario quelli su Amazon sono decollati. Già solo nei tre mesi del 2011 in cui ho utilizzato il Kindle i libri comprati sono stati 11 e quelli scaricati gratuitamente tramite le offerte Amazon sono stati 21. La cifra spesa per gli 11 libri che ho pagato ha sommato 22.97 euro, per una media di circa 2.08 euro per ogni libro. Molti dei libri gratuiti erano classici, ma alcuni erano volumi che avrei comunque comprato pagandoli, quindi il prezzo medio reale da calcolare dovrebbe anche essere minore. A questo calo notevole della spesa media per libro non ha fatto però riscontro un calo altrettanto drastico della spesa totale per anno. In pratica ho semplicemente comprato (e letto) molti più libri, spendendo alla fine solo qualcosa in meno di quanto avevo speso negli anni precedenti.

Già in questi primi quattro mesi del 2014 ho acquistato quarantaquattro e-book, con un prezzo medio inferiore ai due euro. Più del doppio di quanti sia stato in grado di leggerne nel frattempo: una ventina. Va però considerato che i prezzi dei libri che compro sono più bassi di quelli che di solito svettano in testa alle classifiche, a causa della mia predilezione per gli autori indie. Non vi dico neanche quanti libri gratuiti ho scaricato: il meccanismo pensato da Amazon per gli autori fa in modo che la gran parte degli autori indipendenti prima o poi rendano disponibili i propri titoli gratuitamente, e se si presta attenzione nell'arco di un anno si possono accumulare centinaia di titoli.

E qui viene spontanea la domanda: non è che siamo arrivati a un punto in cui i libri costano troppo poco?

Per rispondere dobbiamo prima capire che nel mercato degli e-book al momento ci sono almeno tre diverse tipologie di prodotto:
  • libri venduti da case editrici con target di prezzo alto (superiore ai sei euro)
  • libri venduti da case editrici con target di prezzo medio (inferiore ai sei euro)
  • libri di autori indipendenti (prezzi molto variabili ma per lo più inferiori a tre euro, e promozioni gratuite periodiche)
Non voglio andare troppo a fondo sul discorso della qualità, ma mi limito a dire che nella tipologia di prodotto indie c'è sicuramente una grande variabilità nella qualità dei libri che vi sono inclusi. Troviamo cose inguardabili, ma anche sorprese positive. 

Abbiamo dunque un'offerta continua di libri gratis o quasi da parte degli autori indipendenti, di qualità poco prevedibile e un'offerta di qualità più omogenea, con fasce di prezzo più elevate, da parte degli editori più o meno tradizionali. Il mercato è più complesso e variegato, ma datemi licenza di limitarmi a questa suddivisione molto approssimativa.

Alla luce di questo dunque, i libri digitali, costano troppo poco o troppo?

Per quanto mi riguarda tendo a considerare quelli del primo gruppo un po' troppo cari, al punto da non comprarne se non per eccezione, e molto raramente. Sinceramente non ho voglia di spendere dieci euro per un e-book, qualsiasi sia. Su quelli del secondo gruppo sono comunque molto selettivo, scegliendo con cura cosa comprare e dando sempre un'occhio al prezzo. Spesso approfitto delle offerte di Amazon, che raramente superano i tre euro e molto spesso si attestano intorno a due.

Il terzo gruppo infine, quello degli indie, forse costa troppo poco.

Sono in particolare le campagne gratuite a farmelo dire, nonché l'abitudine di molti autori di utilizzare il prezzo di 99 centesimi come base anche per volumi di centinaia di pagine. Ci sono due effetti deleteri a mio avviso che vengono generati con questa pratica.

Il primo è l'enorme accumulo di libri che non verranno mai letti. Mi rendo conto che è gratificante per un autore vedere dei bei numeroni nelle statistiche dei download o delle vendite, e lo dico essendoci passato, tuttavia dobbiamo essere consapevoli che la grande parte di quei download e persino molti di quegli acquisti non si convertiranno mai in una lettura. E se non vi leggono, è tutto inutile.

Io stesso ho nella mia libreria virtuale centinaia di volumi scaricati gratuitamente o comprati per meno di un euro, e ne ho letta una minima parte. La percentuale dei libri acquistati a prezzi superiori che ho già letto è invece molto superiore, e tende ad aumentare sempre.
I motivi per cui questo accade mi sembrano talmente chiari da non richiedere spiegazioni.
Dico solo che per molte persone la risorsa più preziosa, parlando di lettura, è il tempo. Dunque il prezzo, pur essendo un elemento di valutazione per l'acquisto, è sempre in secondo piano rispetto all'esigenza di evitare l'acquisto e la lettura di qualcosa che non ci piace.

Il secondo effetto deleterio creato dal prezzo basso o nullo è legato alla percezione. I lettori ormai hanno imparato la lezione: un titolo è in top 10 con un prezzo irrisorio non viene considerato alla stessa stregua di uno che magari arranca qualche posizione più indietro ma con un prezzo pieno. Giusta o sbagliata che sia, la percezione dei lettori è tale da associare il prezzo basso alla scarsa qualità. Il passaggio di questa etichetta dal libro all'autore è purtroppo molto breve e più o meno inevitabile.

Questo naturalmente non significa che i libri indie non debbano essere venduti a 99 centesimi o dati via persino gratis. Ma questo deve essere fatto con intenzione, per supportare un'attività di marketing, una campagna temporanea, per far conoscere un brano, magari su un solo titolo dell'autore che funga da assaggio, da ambasciatore dello stesso presso i lettori.

Non credo di essere in errore pensandola così. Immagino un futuro prossimo in cui la fascia di prezzo più alta si abbasserà un po', quella intermedia rimarrà più o meno dove sta, e quella inferiore, dove sono collocati principalmente indie e classici, vedrà molti autori ricollocare il proprio prezzo andando quasi a toccare la fascia mediana.

Tra un anno o due ci torniamo per vedere se ci sono andato vicino.




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