Sullo stesso articolo, hanno scritto Ant Sacco, Roberto Bonfanti, Mario Pacchiarotti e Concetta D'Orazio, nei rispettivi blog:
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Quando mi sono affacciato al mondo degli autori indie la prima impressione ricevuta è stata tutt'altro che positiva. Facile imbattersi in articoli polemici, se non al vetriolo, spesso diretti contro altri autori colpevoli di questo o quello. Non era esattamente quello che mi aspettavo.
Ero più o meno ventenne quando ho iniziato a frequentare un circolo di scacchi. Non sono sicuro che tutti i circoli siano come quello in cui ho avuto la fortuna di entrare all'epoca. In un posto del genere ci sono persone di ogni età, tutte accomunate dalla passione per il gioco, ognuna con un livello diverso di abilità. Tra i giocatori di quel circolo però, pure essendo presente una certa competitività, non si percepiva invidia o acredine. Al contrario ci si aiutava a crescere e poteva capitare che un ragazzo inizialmente scarso piano piano finisse per battere tutti. Era una gioia in quel caso, non un dramma.
Ecco io mi aspettavo di trovare un ambiente del genere, dove gli autori, ognuno con le sue abilità e a vari livelli di successo, si aiutassero tra loro a migliorare, condividendo quella passione che li univa.
Come dicevo, il primo impatto è stato piuttosto feroce, quasi spaventoso per uno come me che è pienamente consapevole di avere limiti significativi.
Poi per fortuna ho cominciato a trovare delle isole (quasi) felici. Luoghi virtuali dove non mancano le occasionali discussioni, anche accese, ma al tempo stesso si percepisce un clima positivo dove la maggior parte dei partecipanti è ben disposto nei confronti degli altri appassionati. In una di queste isole ho conosciuto Concetta, Ant(onella) e Roberto, insieme a tanti altri autori più o meno esperti. Ed è stato come tornare in quel circolo: ci si aiuta, si parla della nostra passione, ci si legge a vicenda, si danno suggerimenti e si fanno critiche, tutto sempre con estrema tranquillità.
Con alcuni ho intrapreso lunghi scambi in chat privata, con altri si sta creando una sincera amicizia, con altri ancora ho avuto modo di scambiare opinioni e idee.
Con i tre che ho citato è iniziato invece un piccolo esperimento, nuovo almeno per noi, ma che di certo ha una certa tradizione: scrivere qualcosa a più mani. Potete vedere il risultato qui sul blog o su Facebook dove pubblichiamo sui diari di ognuno questi brani man mano che si compongono.
Ma non è del risultato che volevo parlare. Mi interessa invece raccontare la strada che facciamo insieme.
Prima di tutto gli strumenti. Usiamo la chat comune di Facebook per parlare tra noi, poi abbiamo un documento Google Drive condiviso dove tutti e quattro inseriamo un po' alla volta la nostra parte di storia. Infine quando cominciamo a essere soddisfatti di quello che abbiamo scritto, trasponiamo il testo su un diario di Facebook. Tutto online, tutto interattivo, tutto molto diretto, quasi fossimo nella stessa stanza. Sperimentare questi strumenti di collaborazione, i metodi per intraprendere questa attività creativa, già di per se giustifica lo sforzo di farlo.
Guardiamo poi ai tempi. Ognuno di noi quattro ha una vita privata, cose da fare, magari un lavoro che sia dipendente o casalingo. I nostri orari chiaramente non coincidono, i nostri ritmi sono diversi, i nostri caratteri grazie al cielo non sono identici. Gli strumenti che stiamo usando in qualche modo mitigano fortemente tutto questo. Ci prendiamo il tempo che serve, senza stress, senza forzature, senza obiettivi temporali definiti, pur mantenendo un impegno reciproco. Non abbiamo avuto bisogno di stabilire regole, le abbiamo trovate vivendo questa esperienza, sono rimaste inespresse eppure in qualche modo ci sono.
Alla base c'è un grande rispetto reciproco, un amore per quello che facciamo, una pazienza che forse deriva dall'esperienza di scrivere, un'attività che si prende da sola i suoi tempi e ce li impone.
Il risultato è un lavorio continuo, spesso rubacchiato tra un'attività e l'altra, molto spesso cadenzato da lunghe attese per consentire a tutti e quattro di partecipare nonostante la vita ci imponga altri casini. Non so se il risultato valga qualcosa, per me di certo vale molto il percorso, l'esperienza comune, l'amicizia che si sta formando tra noi, e se pure quello che produciamo lo buttassimo alla fine, e non lo faremo, sarebbe stata comunque una gran bella avventura.
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