Impressioni di lettura: "La parte divertente" di Sam Lypsite
Nonostante io apprezzi in maniera particolare i racconti, nel comprare questo libro non mi ero reso conto che fosse appunto un'antologia. È stata quindi una gradita sorpresa.
Come mi accade fin troppo spesso quando affronto un autore americano, anche questa volta sono stato in difficoltà nell'accettare le situazioni e le trame.
Faccio fatica a considerarle credibili e in questo caso, mentre per alcuni racconti sono riuscito a percepire con chiarezza la satira che l'autore ha voluto annidarvi, per altri la chiave di lettura mi è sfuggita del tutto. Il titolo è un pochino fuorviante, non l'ho trovata una lettura in grado di far sorridere molto.
Posso quindi dire di aver apprezzato alcuni brani, mentre per altri mi rimane il dubbio di non aver capito l'intendimento dell'autore. Non posso dire che non sia stata una lettura valida e divertente. Come sempre in una raccolta di racconti se almeno un terzo ci piace vuol dire che l'autore è già piuttosto bravo. Non è facile infatti azzeccare un certo numero di storie, svolgimenti, finali. Certo gente come Matheson ci riesce, ma non sono tutti in grado. Soprattutto c'è il lettore che ha i suoi gusti e non può certo essere una fotocopia dell'autore come preferenze e idee.
Dunque un libro che non mi sono pentito di aver comprato e letto, ma che mi lascia la sensazione di essermi perso qualcosa per strada mentre lo leggevo. Può darsi che meriti una rilettura, se un giorno o l'altro mi venisse di nuovo voglia.
C'è un po' di follia, qualche crudezza, stralci di vita che non riesco bene a focalizzare dove sia reale e dove sia forzatura satirica. Probabilmente se vi è piaciuto "Il cardellino" della Tartt vi piacerà anche questo, se non altro perché entrambi secondo me richiedono una certa conoscenza degli scenari statunitensi e la loro comprensione/accettazione.
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