Come vi avevo preannunciato "La società degli spiriti" non era l'unico libro di Federica Soprani acquistato, di conseguenza ecco arrivare anche le letture e le conseguenti impressioni.
Questa volta parliamo di un testo più lungo e di genere diverso, quello storico. Confesso di non aver avuto idea di chi fosse Michele Corella prima della lettura di questo romanzo, e ammetto inoltre di non essere un particolare amante di questo genere. Tuttavia se mi capita li leggo, come in questo caso. Sono onnivoro, sappiatelo.
Non chiedetemi però quanto sia buono il testo sotto il profilo storico; è un aspetto di cui mi disinteresso completamente, dedicandomi piuttosto a godere del racconto senza farmi troppe domande. Dai vaghi ricordi scolastici che sono rimasti sparsi tra le mie cellule grigie non mi sembra di aver colto errori grossolani o inesattezze. Certo, la Storia si intreccia con la storia, scusate il gioco di parole, e qualche concessione al romanzare deve essere fatta, ma come dicevo nel mio caso è stato facile immergersi nel flusso narrativo senza sentire alcun bisogno di googlare per verificare fatti e date.
Una storia ben narrata, con personaggi vividi, forti, che conquistano. Si può parteggiare o meno per Borgia e Corella, ma non si può rimanere immuni dal loro fascino. In questo si conferma quello che avevo già visto nel racconto di Federica letto appena prima di questo romanzo: una grande abilità nel dare vita e colore ai personaggi. Corella in particolare, come giusto, spicca con forza in tutti i suoi lati e sfaccettature.
Lettura molto divertente quindi, con il bonus di avermi dato una rinfrescatina su un periodo storico di certo tra i più interessanti della Storia. Una conferma della bravura di questa autrice. Ci tornerò ancora, ma prima farò un salto altrove.
Alla prossima.
Alla prossima.
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